Viene generalmente sottoposto ad una cura ad aria (air-cured), più prolungata rispetto a quella del virginia per consentire una lenta essiccazione della foglia, conferendogli una buona combustibilità, oltre che il suo tipico aroma e sul sito mrsvapo troverai diverse proposte dei vari produttori di aromi.
Sempre in Ohio, quattro anni dopo, gli agricoltori George Webb e Joseph Fore piantarono semi provenienti dal Kentucky e ottennero la varietà White Burley, con foglie più chiare (dal biancastro al giallognolo). Il primo raccolto fu distrutto, poiché la colorazione delle foglie era così atipica da indurre i contadini a ritenere che le piante fossero state colpite da una malattia. Questo nuovo tabacco riscosse un gran successo e già nel 1880 il 36% dei campi di tabacco americani erano coltivati a White Burley.
Una decina di anni dopo, nel 1891, il Burley fu introdotto in Italia, specialmente in Campania, e divenne una coltura privilegiata per la sua elevata produttività e per la facilità della cura di cui necessitava, questo tabacco non incontrò subito gli apprezzamenti dei fumatori italiani e smise di essere coltivato dopo appena una quindicina d’anni. Nel 1925, quando i fumatori italiani avevano ormai imparato ad apprezzare l’American Blend composto da Virginia, Burley e Orientali, durante la Guerra, il Burley tornò in voga.
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