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GUIDA
Fumo e sport: quanto incide sulle performance sportive?
Fumo e Sport
Uno dei vizi peggiori, al giorno d’oggi, è sicuramente quello del fumo. Il dato più preoccupante è sicuramente quello che quando si comincia a fumare, l’organismo ne soffre.
Purtroppo, questo è un elemento che coinvolge anche coloro che svolgono attività fisica regolarmente. Infatti, capita spesso di vedere persone che appena uscite dalla palestra, dal campo di gioco o da una struttura sportiva si accendono la sigaretta.
Cosa accadrebbe al nostro fisico se smettessimo di fumare? Quali sarebbero i benefici se si smette di fumare? Cerchiamo di capire insieme cosa succede quando si fuma, cosa succede quando di smette, sperando di invogliare qualcuno a buttare nel cestino definitivamente questo dannosissimo vizio per il nostro corpo dando consigli e informazioni utili.
Fumo e Prestazione Sportiva
La nostra capacità respiratoria, innanzitutto, viene misurata durante la visita medica sportiva. Questa pratica è necessaria non tanto per cercare di capire la qualità della performance dell’atleta, bensì per cercare di capire se è presente o meno una difficoltà nel veicolare l’aria nelle vie aeree del nostro organismo durante l’allenamento; per questo motivo è consigliabile per chi pratica sport anche a livelli medi una visita medica sotto sforzo.
Bisogna sottolineare che il fumo della sigaretta incide negativamente sulla prestazione sportiva, indipendentemente dalla tipologia di attività, infatti il fumo provoca inoltre un decremento della forza muscolare, a causa della presenza della nicotina e principalmente del monossido di carbonio che va a privare il sangue del suo ossigeno, contrastando notevolmente tutti i processi di contrazione muscolare.
Si deve ricordare che una sigaretta “brucia” 30mg di Vitamina C al giorno è chiaro che anche la prestazione ne risente
L’attività sportiva non sempre si accompagna a uno stile di vita salutare e corretto. Infatti, se è vero che il vizio della sigaretta non è così diffuso tra gli sportivi come tra la popolazione generale, è altrettanto vero che il 26,2% di coloro che praticano sport fuma, una sostanziale differenza tra i due sessi: 34,9% di uomini e 17,6% di donne.
Dall’analisi dei dati risulta che in alcuni sport il tabagismo è maggiormente diffuso: quelli di squadra (il calcio, il rugby, il baseball, il basket e la pallavolo). La ragione sarebbe di ordine psicologico: non puntando sulla prestazione fisica del singolo, queste tipologie di attività sportive permettono alle persone di sentirsi meno responsabili del proprio stato di salute. Si tratta, inoltre, di discipline in cui la componente atletica è meno importante di quella tattica (ragione per cui è più facile trovare un calciatore che fuma piuttosto che un maratoneta o uno sciatore di fondo). Incide anche il ruolo dell’atleta all’interno della squadra (nel calcio, ad esempio, è più probabile che sia il portiere a fumare piuttosto che un centrocampista).
Ma vi sono anche sport individuali in cui è frequente imbattersi in atleti fumatori: il body building, crossfit, kettlebell, sollevamento pesi e gli sport da combattimento (judo, karate e simili), ovvero quelle discipline che richiedono minore resistenza, in quanto l’intensità dello sforzo dura meno
Un’équipe dell’università di Aarhus in Danimarca guidata da Christian Klausen ha quantificato alcuni di questi effetti su un gruppo di giovani (età media: 24,5 anni) abituati a fumare tra le 5 e le 15 sigarette al giorno. Gli studiosi hanno calcolato le conseguenze di 3 sigarette fumate prima dello svolgimento di un esercizio fisico della durata di 9 minuti e hanno poi confrontato i valori ottenuti con quelli misurati dopo il medesimo sforzo su un campione di controllo (giovani che non avevano fumato). Questi sono stati i risultati:
Effetto | Valore di riferimento o di controllo | Valore riscontrato nei fumatori |
Diminuzione della capacità di trasporto dell’ossigeno da parte dell’emoglobina | 1,5% | 4,5% |
Riduzione del tempo di esaurimento delle energie fisiche | 8,8 minuti | 7,1 minuti |
Riduzione del volume massimo di ossigeno trasportato ogni minuto | 3,83 litri | 3,54 litri |
Riduzione della massima ventilazione polmonare | 150 litri al minuto | 140 litri al minuto |
Riduzione della concentrazione di acido lattico nel sangue | 10,3 mM (millesimi di mole) | 9,4 mM |
Gli effetti del tabacco sono gli stessi nei dilettanti e nei professionisti. Sono però più spiccati nei soggetti non allenati
Il monossido di carbonio sottrae ossigeno al sangue, inducendo effetti negativi sui tessuti. Una volta inalato, infatti, si combina a livello alveolare, con grandi quantità di emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno, formando la carbossiemoglobina e riducendo, perciò, l’ossigeno disponibile.
Si può riassumere, a questo punto, operando una distinzione tra gli effetti a breve termine e quelli a lungo termine del fumo di sigaretta. Nel primo caso si tratta di sintomi reversibili dopo alcune settimane dal momento in cui si smette di fumare, nel secondo invece gli effetti possono essere più duraturi.
Effetti a breve termine del fumo sullo sportivo
- Maggiore affaticamento. Si riduce infatti il tempo di esaurimento delle proprie energie fisiche in esercizi a sforzo continuato
- L’ossigeno non riesce a raggiungere i muscoli. Si produce un’intossicazione da monossido di carbonio (CO) e un blocco parziale dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno ai muscoli
- Diminuisce il flusso del sangue ai muscoli, ma anche al cervello e all’apparato cardiovascolare
- Si riduce la ventilazione polmonare, ossia il volume complessivo di aria immessa nei polmoni
- Sfruttando meno il metabolismo aerobico si deve ricorrere a quello anaerobico: da qui una precoce formazione dell’acido lattico, una specie di “scoria” che intossica i muscoli
- Si altera il sistema nervoso. La nicotina agisce come una sostanza anti stressante, ma altera le condizioni biologiche dell’organismo
Effetti a lungo termine del fumo sullo sportivo
- Riduzione cronica della funzione respiratoria e possibile ritardo dello sviluppo e della crescita delle funzioni polmonari
- Infezioni dell’apparato respiratorio, asma e ostruzioni bronchiali causate da un’alterazione dei processi grazie ai quali le cellule dei bronchi riescono a espellere insieme al muco, i virus e gli altri agenti inquinanti
- Riduzione della capacità di “diffusione” del polmone, ovvero del processo fondamentale della respirazione: il passaggio dei gas respiratori (ossigeno e anidride carbonica) dall’aria al sangue e viceversa
- Aumento del rischio cardiovascolare
- Disfunzione della frequenza cardiaca sia a riposo sia sotto sforzo. Quando è a riposo, infatti, il cuore deve lavorare più duramente per distribuire il sangue a tutto il corpo; durante l’esercizio fisico, invece, il cuore di un fumatore non riesce a pompare efficientemente il nutrimento e l’ossigeno supplementari richiesti dai muscoli
- Aumento del rischio di cancro al polmone e agli organi dell’apparato respiratorio (una probabilità reversibile in un tempo che va dai 7 ai 10 anni dal momento in cui si smette di fumare)
- Incremento della tosse, dell’escreato, del respiro ansimante
- Raddoppia la probabilità di incorrere in infortuni durante gli esercizi
- Aumenta il tempo di guarigione delle ferite: i fumatori, ad esempio, con fratture della tibia hanno bisogno di 4 settimane in più rispetto ai non fumatori per guarire e, a volte, non guariscono del tutto
- Difficoltà a controllare il proprio peso. In particolare gli uomini che fumano hanno un dispendio energetico giornaliero minore rispetto ai non fumatori. Inoltre la distribuzione del grasso nel corpo dei fumatori può avere implicazioni avverse sulla salute
Sport aerobici e sport anaerobici: quali conseguenze causa il fumo?
Non tutti gli sport sono uguali, e non tutti sollecitano l’organismo allo stesso modo. Ci sono attività fisiche caratterizzate da sforzi “leggeri”, prolungati nel tempo. In questo caso il glucosio viene bruciato completamente fornendo molta energia. Tali sport sono detti aerobici. Al contrario, sottoposto a sforzi brevi e intensi l’organismo brucia il glucosio solo in parte producendo poca energia e molto acido lattico. Si parla in questo caso di sport anaerobici. Nella pratica di uno sport di squadra il metabolismo è aerobico durante le fasi lente o le pause di gioco, mentre è anaerobico durante le fasi che richiedono maggiore intensità fisica. In entrambi i casi il fumo produce dei danni seri e che non vanno sottovalutati e che andiamo a elencare qui sotto.
Conseguenze del fumo negli sport aerobici
SPORT | EFFETTI DEL FUMO |
Jogging Footing Corsa (lenta) Sci di fondo (lento) Nuoto Ciclismo (lento, in piano) Danza aerobica Pattinaggio | Si modifica la resa muscolare: meno resistenza, meno durata. Più fatica e lentezza |
Conseguenze del fumo negli sport anaerobici
SPORT | EFFETTI DEL FUMO |
Calcio Tennis Pallavolo Basket | Vengono meno la funzione cardiaca e quella respiratoria: meno fiato e comparsa di un respiro breve e affannoso. |
Smettere di fumare non è impossibile, ma certamente non è nemmeno facile. Il sacrificio viene però compensato con i numerosi benefici che ne traiamo, ed il nostro fisico non potrà fare altro che ringraziare.
Smettere di fumare, oltre che migliorare le tue performance sportive, migliorerà anche la tua salute e il tuo aspetto. L’atleta vedrà migliorare a tutto tondo le proprie prestazioni sportive, ed il sedentario comincerà ad avere una qualità di vita migliore, magari cominciando anche con qualche piccola attività motoria, che influenzerà in maniera più incisiva la nostra salute fisica e psicologica.
E la sigaretta elettronica?
Ebbene, come da prime evidenze e da studi a breve termine la sigaretta elettronica non determina una compromissione della funzionalità respiratoria.
Non determina dispnea, ad esempio, peculiarità tipica del fumatore incallito e neppure necessariamente anziano.
A dodici anni dall’ingresso sul mercato, al di là delle teorie e di ricerche pilotate, la sigaretta elettronica non predispongono l’apparato respiratorio a significative conseguenze o compromissioni della funzionalità.
Da qui il passaggio dalle bionde alle e-cig potrebbe rappresentare un fattore migliorativo della salute.
È doveroso ricordare che nella sigaretta elettronica non è presente monossido di carbonio ma vapore acqueo, ma solo la nicotina che potrebbe essere tranquilla mente tolta utilizzando un liquido a nicotina 0.
Come detto in precedenza le i problemi derivati dal fumo sono prevalentemente due:
il monossido di carbonio
e la nicotina.
Il monossido di carbonio influisce sulla prestazione sportiva di un atleta, e ti aiuterà sapere che, purtroppo, questa sostanza riesce a legarsi con l’emoglobina.
Il ruolo dell’emoglobina è quello di trasportare l’ossigeno verso tutti i tessuti grazie al percorso del sangue, ma il legame con il monossido di carbonio produce la carbossiemoglobina, pertanto la disponibilità di ossigeno in tutto il corpo diminuisce e le prestazioni diminuiscono.
La nicotina, invece, influisce negativamente in quanto aumenta la viscosità del sangue (che ha più difficoltà a raggiungere tutti i tessuti) e aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.
Insomma, un mix che può rendere la vita degli atleti fumatori davvero difficile e che si manifesta, in sintesi, con un maggior affaticamento, varie problematiche a livello respiratorio, frequenza cardiaca alterata e addirittura una maggior produzione di acido lattico.
Fortunatamente, a meno che la situazione non sia particolarmente grave, smettendo di fumare o passando alla sigaretta elettronica gli effetti del fumo possono essere risolti in parte.
Il funzionamento delle sigarette elettroniche consiste nel vaporizzare gli appositi liquidi per sigaretta elettronica che tramite il calore. La sigaretta elettronica quindi non prevede nessuna combustione o riscaldamento di tabacco e di conseguenza vengono a mancare le migliaia di sostanze nocive.
Per ottenere il massimo dei benefici passando alla sigaretta elettronica è importante cercare di diminuire il quantitativo di nicotina liquida assunta, fino ad eliminarlo del tutto passando a dei liquido con 0 livelli di nicotina.
Ma che cosa succede all’organismo appena smetti di fumare e quali sono i vantaggi a livello sportivo?
Già dai primi giorni sia la pressione sanguigna che il battito cardiaco tendono a normalizzarsi come anche la funzionalità polmonare migliora già dalla prima settimana; i livelli di monossido di carbonio nel sangue si abbassano già dal primo giorno, favorendo un miglior apporto di ossigeno.
Tutti questi fattori fanno sì che praticando sport si riesca a respirare meglio, ad affaticarsi meno e quindi ad avere più resistenza.
La sigaretta elettronica è quindi un ottimo sistema per riuscire ad eliminare tutti i danni del fumo del tabacco con successo. I vantaggi sono avvertibili fin da subito, per sentirsi completamente in forma ci vorrà un po’ di tempo dopo aver smesso di fumare di essere passati allo svapo.
Nella prima fase il corpo inizierà un processo di “pulizia” che prevede la formazione di catarro (e spesso tosse) e irritazioni gengivali (basti pensare che prima era coperto da una patina prodotta dal fumo della sigaretta) e che quindi non dipende dall’utilizzo della sigaretta elettronica, col tempo si avvertirà sempre più vitalità, l’olfatto e il gusto migliorano, ma soprattutto le performance sportive saranno nettamente migliore.
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